UNISTRANI
Venerdì 9 Gennaio 2009 la band “Lou and the blues” ha dato dimostrazione delle proprie capacità dal vivo presso il Lochness Pub, riscuotendo molto interesse da parte del pubblico, nonostante le sonorità blues oggi non siano le più apprezzate dai fan più giovani. E invece la band, grazie alle tante influenze provenienti da scenari musicali differenti, ha saputo creare un proprio groove, che si distacca dal classico stampo blues dando così vita ad una vera e propria identità stilistica. Il grande merito di tutto ciò va attribuito alle indiscutibili qualità tecniche di ogni singolo membro del gruppo addizionate al grande feeling e affiatamento che li lega.
E’ un grande composto quello che “Lou and the blues” sono riusciti ad ottenere mescolando molta esperienza ad un sound sempre fresco, come dire,innovativo. Ma passiamo alle presentazioni. I riff di chitarra sono un omaggio di Lou Leonardi, accompagnati dalle linee di basso ed hammond di Matteo Addabbo, dal suono molto personale di Piero Paolini al sassofono; il tutto scandito da i tempi impeccabili di Federico Ermini alla batteria. A completare le basi strumentali vi è la talentuosa olandese Margaretha Kemper con la sua voce calda. “Lou and the blues” sono un gruppo di amici che si divertono a suonare la propria musica con pochi fronzoli e con un’atmosfera calda e piacevole, legandosi così inevitabilmente alle radici più pure del genere.
A conquistare il pubblico del Lochness è stata senza ombra di dubbio la grande fantasia regalata dalla band, rendendo ogni singola traccia,come dire, una geniale improvvisazione. Epici sono gli assoli di chitarra di Lou, che richiamano una certa contaminazione di mostri sacri quali Stevie Ray Vaughan e Jimi Hendrix su tutti. Da ciò parte un “botta e risposta” tutto strumentale, tra assoli di hammond e di sassofono, concludendosi con un’energica ma sempre pulita jam di batteria. Bisogna aggiungere che l’audio era perfetto, suoni molto chiari e piacevoli all’orecchio, malgrado il caos che c’era al Lochness. Sono serviti circa 10 anni a “Lou and the blues” per essere una band non al completo, bensì completa.